Belpasso
Chiamato “La scacchiera dell’Etna", sorge a 551 metri alle pendici meridionali del Vulcano, sul luogo dove il precedente paese, chiamato Malpasso, distrutto dall’eruzione storica del 1669 fu ricostruito più in basso col nome di Fenicia Moncada, a sua volta abbattuto a causa del successivo catastrofico terremoto del 1693. Il paese attuale venne rifondato una terza volta in una zona ancora diversa situata più a nord dei due siti precedenti, con il nome di Stella Aragona (l'attuale quartiere di Borrello) all'epoca conosciuta come "Piano Garofalo", a cura della locale famiglia Bufali con il benaugurante nome di Belpasso. L’assetto urbanistico attuale a scacchiera risale alla ricostruzione del 1695 ad opera di Giovanni Bellia, progettista anche della chiesa Madre. L’ultima ricostruzione risale al 1901 su progetto di Michele Cazzetta che mantenne lo schema architettonico precedente, arricchito con isolati simmetrici di forma quadrata. I vari assi viari, rette e traverse, sono contraddistinti da numeri romani in ordine crescente da I a XIX.
Il toponimo di Malpasso lascia pensare ad una zona di passaggio o pericolosa (malus) o centro di produzione di mele (malum).
Il paese è un rinomato centro di produzione di olive, mandorle, fichidindia di alta qualità, denominati Bastardoni.