Biancavilla
Il paese ebbe diverse denominazioni finchè non assunse il nome attuale. Queste indicazioni risultano comprovate da documenti storici: Tommaso Moncada nel privilegio del 1488, dice di "greci abitatori infra lu territorio nuncupato di Callicari o Pojo Rosso". Successivamente, nei documenti ufficiali troviamo anche il nome di "Casalis Callicaris", "Universitàs ruris Callicaris", nonché "Casale dei Greci, Albaevilla", e per ultimo Biancavilla.
Secondo la tradizione tale nome fu attribuito dal Conte Francesco Moncada per onorare la Regina Bianca di Navarra la quale, il 21 maggio 1402, avendo sposato Martino il Giovane, aveva avuto in dote il territorio di Paternò.
Biancavilla fu risparmiata dalla lave dell'Etna nell'eruzione del 1669 ed ebbe pochi danni a seguito del terremoto del 1693. Ciò comportò in pochi decenni un grande impulso demografico per l'affluenza delle popolazioni dei paesi vicini. In tale periodo il gruppo greco scomparse definitivamente perdendosi così ogni traccia delle origini nei costumi e nel parlare. All'aumento della popolazione corrisponde un espansione edilizia per merito delle famiglie più facoltose del tempo quali i Piccione, i Puglisi e i Rametta patrocinatori anche della costruzione di numerose chiese.